Dai “forconi” al default, la Sicilia fotografata da Bankitalia

Occupazione ai minimi, la crisi tocca quasi tutti i settori

NOV 15, 2012 -

Palermo (askanews) – Dal movimento dei Forconi, il popolo di allevatori e pastori in lotta contro il Governo, ai dipendenti regionali che rischiano di restare senza stipendio per il rischio default dell’Ente per cui lavorano. La Sicilia è forse la regione italiana più emblematica del clima di recessione e austerity, scaturito dalla crisi economica mondiale come dal malgoverno. Crisi che tocca tutti i settori, dall’industria, all’edilizia ai trasporti: le imprese riducono il fatturato, diminuiscono i consumi e le vendite al dettaglio per le famiglie e, soprattutto, aumenta la disoccupazione, specie tra i giovani. E’ questa, nei fatti, la fotografia scattata dalla Banca d’Italia che ha presentato il resoconto sulla situazione economica dell’isola. Giuseppe Arrica, direttore della filiale palermitana.”Abbiamo 38mila nuove persone che vengono espulse dal mondo del lavoro – spiega – con un tasso di occupazione del 41,6% che è 15 punti inferiore a quello nazionale. L’altro aspetto allarmante è la disoccupazione, con un tasso del 19,4%”.Persino il turismo, tradizionalmente elemento trainante dell’economia siciliana, è praticamente stagnante. Va appena un po’ meglio solo nel settore delle esportazioni.”Gli scambi con l’estero – conclude Arrica – mostrano una crescita significativa, più del 21 % ma concentrata quasi esclusivamente sui prodotti raffinati petroliferi, che rappresentano il 75% delle esportazioni siciliane”