Iraq, Ahmed: argento Paralimpico dimenticato dal suo Paese

Dopo i riflettori di Londra nessuno si ricorda più di lui

NOV 12, 2012 -

Al Bathà (askanews) – Tutte le medaglie hanno un rovescio, anche quelle preziose, sudate e conquistate sul campo, ad esempio alle paralmipiadi. Così, Ahmed Naas, atleta iracheno affetto da nanismo, medaglia d’argento per il lancio del giavellotto a Londra 2012 dopo le luci della ribalta ha dovuto fare i conti con l’amaro ritorno alla realtà.”Quando sono tornato da Londra con la medaglia – spiega – pensavo che tutto sarebbe cambiato e che il mio paese mi avrebbe celebrato come un re dello sport”.Dall’altare alla polvere… Dopo i successi olimpici, Ahmed aveva pensato di poter assicurare un futuro migliore alla sua famiglia. Invece, in un paese accecato dal calcio e poco attento agli altri sport, ad attenderlo non c’era nessuno. L’atleta è tornato nella miseria di Al Bathà, a nord di Nassiyria, ha ripreso a vendere la frutta al mercato dove guadagna 15, 20 dollari al giorno da dividere con i suoi 3 fratelli e, soprattutto, ad allenarsi per strada, con attrezzi di fortuna.”Qui è dove mi alleno – dice – però un campione non dovrebbe allenarsi in un posto del genere. Ho tenuto alto il nome dell’Iraq alle Paralimpiadi ma poi tutto è finito. Addirittura c’è chi mi prende in giro, mi dice: ieri a Londra sotto i riflettori e oggi nella stalla. Non è giusto”.Quando il giavellotto di Ahmed ha toccato terra dopo 43,27 metri, l’atleta ha fatto segnare temporaneamente il record del mondo nella sua specialità. Poi è stato battuto, ma l’argento è stato comunque un grande successo, anche quello, però, temporaneo. Forse perché, è l’amaro pensiero che resta, ci sono ancora molti casi in cui, anche arrivando tra i primi, si rischia di rimanere tra gli “ultimi”.(Immagini AFP)