Biella, Gdf scopre catena di Sant’Antonio: decine di truffati

"Tutti insieme si può" si stava diffondendo a macchia d'olio

OTT 18, 2012 -

Torino (askanews) – Le catene di Sant’Antonio, a dispetto della loro ormai comprovata anima truffaldina, continuano a proliferare, a volte ammantate da rivoluzionarie iniziative di marketing multi livello. L’ultimo caso è stato scoperto dalla Guardia di finanza di Biella, che ha spezzato una insidiosa catena che si stava diffondendo a macchia d’olio. Decine di persone stavano per cadere nella rete dei truffatori, come molti altri avevano già fatto in vista di facili guadagni, destinati però, come sempre, a non arrivare. Al vertice dell’organizzazione c’erano due insospettabili biellesi.Questa volta il sistema truffaldino, denominato “Tutti insieme si può”, non era piramidale, ma a cerchi concentrici. L’organizzazione era strutturata segretamente e attirava persone come commercianti, casalinghe, operai spesso in difficoltà economiche, che, spesso con la speranza di uscire rapidamente da un temporaneo stato di bisogno generato dalla crisi, cadevano nel raggiro versando, rigorosamente in contanti, una quota associativa di diverse migliaia di euro. Ma il sistema stesso era, come sempre, fallace all’origine, in quanto per mantenere le promesse di guadagno i sottoscrittori avrebbero dovuto aumentare esponenzialmente, in maniera del tutto impossibile.La truffa da Biella si stava rapidamente diffondendo nelle altre province del Piemonte e non solo, perciò gli inquirenti invitano chiunque abbia “investito” soldi nella catena a sporgere denuncia presso gli uffici della Guardia di Finanza.