Voto scambio in Lombardia, Sara Giudice: complotto contro di me

Parla la figlia dell'ex consigliere comunale Vincenzo Giudice

OTT 10, 2012 -

Milano (askanews) – “Sto parlando chiaramente di un complotto, è chiaro che qualcunio aveva tutto l’interesse nel volermi incastrare, nel far pensare che io sia una persona come tutti gli altri”.Lo scandalo dei voti comprati dalla ‘ndrangheta per l’elezione in Regione Lombardia ha colpito non solo l’assessore del Pdl Domenico Zambetti, arrestato per voto di scambio, ma anche la 27enne Sara Giudice, nota come l’anti-Minetti dopo essersi schierata contro l’ex igienista dentale di Berlusconi. Secondo indiscrezioni di stampa il papà di Sara, Vincenzo Giudice, ex consigliere comunale ed ex presidente della società Metro Engeenering, avrebbe trattato con le cosche del Milanese per “comprare” voti e garantirle un seggio in Consiglio comunale. L’elezione non andò a buon fine nonostante la buona affermazione della giovane che ora non ci sta a passare per malavitosa.”Sono una persona perbene quindi questa vicenda non mi fa soffrire solo per il fatto che sono Sara Giudice ma per il fatto che chiunque in questo Paese cerca di fare qualcosa di pulito, di onesto, viene travolto come se il nuovo fosse uguale al vecchio, come se si facesse tutti schifo”.Sara rivendica la sua battaglia contro un certo modo di far politica che, nel 2011 l’ha portata a schierarsi direttamente contro l’allora premier, Silvio Berlusconi.Cerchiamo di capire, non c’è nessun sistema di potere attorno a me. Sono una povera sfigata come tutti i giovani della mia generazione. Se veramente ho legamio con la ‘ndrangheta lì’ho gestito un po’ male”.