Palermo ricorda Libero Grassi, primo a ribellarsi al pizzo

Cancellieri: "Grassi ha segnato punto di svolta epocale"

AGO 30, 2012 -

Palermo, (askanews) – Ventuno anni fa a Palermo la mafia uccideva Libero Grassi, il primo imprenditore che si ribellò al diabolico sistema del racket, trovando il coraggio di denunciare pubblicamente i suoi estorsori. Titolare di un’azienda tessile, Grassi non cedette alla richiesta del pizzo avanzata da Cosa nostra ma la sua richiesta di aiuto restò inascoltata. Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha ricordato l’importanza della figura dell’imprenditore ucciso dalla mafia.”Libero Grassi, col sacrificio della sua vita ha segnato un punto veramente epocale e di svolta. Tutti gli dobbiamo essere grati, perché ha dato prova col suo esempio e col suo sacrificio che dobbiamo ribellarci”.Un ragazzo di Addiopizzo ha letto la lettera che l’imprenditore fece pubblicare, e che di fatto sancì la sua definitiva condanna a morte.”Solo una persona non pagherò mai caro estortore: Te. Stupito della sfrontatezza con la quale ti scrivo? Non so se puoi capire ma provo a spiegarmi: sai quando ti diagnosticano una malattia inguaribile e tu ti scopri improvvisamente innamorato della vita? Sai cosa significa avere il rimorso per tutte le porcherie fatte, rimpiangere le occasioni sprecate, cercare una occasione di riscatto? Tu sei stato la stessa cosa per me, perchè sei un cancro, di più una metastasi, per me e la mia azienda, per i miei figli, il loro futuro e la nostra città”.