Sisma Emilia, balsamico tradizionale Modena a corto di liquidità

Servono fondi per pagare muratori e far ripartire produzione

AGO 17, 2012 -

Modena, (askanews) – “Nonostante ci siano proclami di alcuni istituti di credito anche del territorio che ti convocano direttamente per proporti finanziamenti agevolati, quando arrivi al momento di dover ottenere la delibera da parte della direzione i tempi si dilatano”.Nelle parole di Guido Paltrinieri, patron dell’omonima acetaia di Sorbara, c’è tutta la rabbia di chi dopo anni di lavoro e una storia secolare alle spalle si trova a fare i conti con i danni del terremoto e un sistema finanziario che non mantiene le promesse fatte. Paltrinieri è uno dei tanti produttori di aceto balsamico tradizionale di Modena che dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso fatica a riavviare l’attività. I barili di aceto, fortunatamente, non hanno subito danni, ma la maggior parte delle strutture sono ancora inagibili e occorre liquidità per riavviare la produzione”E’ più di un mese che sto aspettando una delibera che, secondo quello detto dal direttore della filiale, doveva arrivare nel giro di cinque giorni lavorativi. Le entrate, il giro di cassa, si è completamente azzerato, gli stipendi dei dipendenti sono comunque da pagare”.Per Paltrinieri l’oro nero di Modena ha un solo modo per ripartire.”Possiamo avere una risonanza maggiore a livello mediatico per pubblicizzare e attirare sul territorio e sul nostro prodotto gli interessi anche di operatori stranieri, gli unici che in questo momento posso acquistare un certo tipo di prodotto”.