Beni confiscati alla mafia, i manager studiano come gestirli

L'iniziativa di Assolombarda raccontata da Antonio Calabrò

AGO 3, 2012 -

Milano (askanews) – Undici miliardi di beni sequestrati alla criminalità mafiosa sono un patrimonio ingente che lo Stato è chiamato a gestire. Per farlo al meglio Assolombarda, Aldai e Fondirigenti hanno organizzato corsi per 64 manager sul tema della gestione e del rilancio delle imprese sequestrate. Antonio Calabrò, consigliere incaricato di Assolombarda per la legalità e la cultura d’impresa nonché direttore Affari Istituzionali e Culturali della Pirelli, spiega le finalità dei corsi. “Dei manager ben addestrati – dice Calabrò – possono fare sì che questo patrimonio renda. Patrimonio dello Stato, dei cittadini, sottratto ai mafiosi”.La battaglia per la legalità è duplice: culturale, ma anche economica. E riguarda in maniera massiccia anche Milano, capitale economica d’Italia dove la criminalità ha allungato i propri tentacoli. “Sono realtà imprenditoriali talvolta importanti – aggiunge Calabrò – che vanno messe a reddito. La mafia, la camorra, la ‘ndrangheta non producono né ricchezza né sviluppo. Producono miseria dei mercati e in certi casi producono morte. Un’economia tutta negativa da debellare, governando bene le loro imprese, le imprese confiscate dalle loro mani”.Il messaggio lanciato da Assolombarda e da Calabrò è chiarissimo: “Combattere la criminalità – conclude il manager – con i soldi che una volta erano della criminalità. E’ un programma straordinario, la forza dello Stato contro mafia, camorra e ‘ndrangheta”.———–