Mafia, sequestrati 210 milioni beni a imprenditore palermitano

Emersi collegamenti con i clan mafiosi di Torretta e di Carini

LUG 11, 2012 -

Palermo (askanews) – Autofinanziamenti troppo creativi. La Guardia di finanza di Palermo ha sequestrato beni per 210 milioni di euro, di cui 7 in disponibilità finanziarie, a un imprenditore palermitano di 59 anni, condannato nel 2007 per favoreggiamento mafioso. A dare corpo alle accuse le dichiarazioni di diversi pentiti da cui sono emersi collegamenti con le famiglie mafiose di Torretta e di Carini. In uno dei “pizzini” sequestrati a seguito delle indagini svolte dal Gico delle Fiamme gialle è stato rintracciato un riferimento riguardante l’acquisizione da parte dell’imprenditore di diversi immobili e alla corresponsione a Cosa Nostra di 200 mila euro a titolo di mediazione.L’inchiesta ha poi evidenziato che l’originaria società con la quale l’imprenditore, nei primi anni ’90, ha iniziato la sua attività, presentava valori di bilancio irrisori se non addirittura negativi. Del successivo autofinanziamento (per 7 miliardi delle vecchie lire tra il 1995 ed il 2000) non è stata riscontrata alcuna traccia nella contabilità societaria e le risorse sono risultate del tutto incoerenti rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore e dai suoi familiari.