Napoli, racket pompe funebri: 45 ordinanze cautelari

Coinvolti medici dell'Asl, infermieri e personale cimiteri

LUG 9, 2012 -

Napoli, (askanews) – Sgominato a Napoli il racket del caro-estinto. Sono state eseguite 45 ordinanze di custodia cautelare nei confronti persone accusate di reati che vanno dall’associazione per delinquere al falso in atto pubblico e alla corruzione. Il capo della squadra mobile di Napoli Andrea Curtale spiega come avveniva il racket: “Era tutto un sistema ben collaudato che vedeva coinvolti titolari e dipendenti d’imprese funebri, dipendenti cimiteriali, personale infermieristico e medici addetti alla certificazione del decesso”.Appena avvenuto un decesso, la macchina si metteva in moto per far convergere le famiglie dell’estinto sulla impresa funebre “egemone” nella zona. Le “sentinelle”, gli infermieri negli ospedali, percepivano circa un centinaio di euro per ogni segnalazione andata a buon fine: “Per quando riguarda le certificazioni che attestavano il decesso questo avveniva anche telefonicamente, quindi senza la constatazione materiale sul posto”.Tutte le somme elargite illegalmente venivano contabilizzate dalle imprese funebri a carico di congiunti delle persone decedute sotto la generica voce spese cimiteriali.