Roma, voci dal Gay Pride: vogliamo parità di diritti e doveri

In piazza 150mila persone, tra balli, canti e colori

GIU 24, 2012 -

Roma, (askanews) – “Vogliamo tutto, i diritti che ci stanno togliendo e quelli che non ci hanno ancora dato e non vogliamo porre limiti ai nostri desideri”. Chiedono parità di diritti e di doveri le decine di migliaia di persone scese in piazza a Roma per il Gay Pride. Tra balli, canti, gavettoni e abiti di ogni tipo, inclusi cappelli di carta igienica, ci sono tante famiglie omosessuali che chiedono tutele allo Stato: come questa coppia che ha una bambina, nata in Canada. “Siamo qui per chiedere parità di diritti e di doveri, diritti come il matrimonio, e doveri perchè io che sono padre non biologico non ho nessun diritto rispetto a lei per lo Stato italiano”.”Le nostre famiglie sono tante, esistono, ma lo Stato fa finta che non ci siano: per noi è fondamentale far vedere che questa è la realtà, il concetto di famiglia è allargato”.Il carretto elettrico addobbato per il matrimonio, con fiori e festoni, vuole ribadire la necessità di introdurre leggi in materia di matrimonio. “La rivendicazione è la lotta per il diritto all’uguaglianza che in questo caso significa l’accesso al matrimonio per tutti”.Tra pailletes e piume variopinte, musica elettronica, costumi in pelle e catene, sulle note di “I want it all” dei Queen che richiama lo slogan della manifestazione “Vogliamo tutto”, il corteo ha animato un pomeriggio caldo della Capitale in nome dei diritti degli omosessuali.