L’Italia dice addio agli F-16, terminato il leasing con gli Usa

Caccia americani sostituiti del tutto con gli Eurofighter Typhoon

MAG 23, 2012 -

Trapani (askanews) – L’Aeronautica militare italiana dice addio ai suoi caccia F-16: dopo circa 48mila ore di volo e centinaia di missioni operative (le ultime in Libia) in 9 anni di impiego, dal giugno 2003, i Fighting Falcon italiani tornano negli Stati Uniti, Paese dal quale erano stati presi in leasing grazie al programma “Peace Caesar” del marzo 2001. Il General Dynamics F-16, conosciuto anche con il nome in codice “Viper”, vipera, a causa della forma del suo muso che ricorda quello del rettile, è un caccia multiruolo monoposto e monomotore. Lungo 15 metri, alto 5, con un’apertura alare di 10 metri, l’F-16 è capace di raggiungere in poco tempo oltre 2mila km orari.L’Italia ne ha utilizzati 34 esemplari: 4 addestratori e 30 nella versione Adf da difesa aerea, caccia intercettori che proteggono gli spazi aerei nazionali da eventuali intrusioni non autorizzate. Due, inizialmente, le basi di queste pattuglie di “polizia aerea”: i “veltri” del 5 stormo di Cervia, in Emilia Romagna e i “paperi” del 37esimo di Trapani, in Sicilia.L’F-16, utilizzato dalle forze aeree di molti Paesi, fu scelto dall’Italia come sostituto dell’obsoleto ma glorioso F-104 Starfighter per colmare il gap generazionale oltre che operativo con i più moderni Eurofighter “Typhoon”. Ora, con il rientro in America degli ormai ex Fighting Falcon italiani, spetterà ai supercaccia europei occuparsi della difesa aerea nazionale, dislocati tra il 4 stormo di Grosseto e il 36esimo di Gioia del Colle, in Puglia, con Trapani come base alternata.