Londra taglia i costi, chiude consolato britannico a Napoli

Il console Burgoyne: "Contratti a termine, farò il disoccupato"

APR 30, 2012 -

Napoli, (askanews) – Tagliare i costi e ridurre la spesa pubblica: ci sono motivi economici dietro la decisione del governo britannico di chiudere il consolato a Napoli. Dal primo giugno la città perderà la sede diplomatica per effetto di una decisione del Foreign Office che privilegia i Paesi emergenti, Cina e India, rispetto all’Europa. Secondo il console Michael Burgoyne, 63 anni, la decisione si spiega anche con il calo del turismo e dunque del numero di persone che chiedono assistenza, -30% negli ultimi tre anni. “Noi come consolato siamo stati impegnati specialmente nell’aiutare gli organi di Stato ufficiali, come Procura e forze dell’ordine, ma anche le associazioni della società civile nella lotta contro il crimine organizzato”.Il consolato, che copre 5 regioni del Sud, Sicilia inclusa, ha appoggiato associazioni come Libera, Addiopizzo e Polis. Dei dieci addetti, solo cinque restano a Napoli. “Io farò il disoccupato, come tutto il personale siamo a contratto. Finito il contratto finito il lavoro”. Per Napoli è il secondo caso in pochi mesi: a gennaio Berlino annunciò la chiusura del consolato tedesco. Il sindaco Luigi De Magistris ha scritto al presidente Napolitano perchè convinca David Cameron e Angela Merkel a rivedere le proprie scelte.