L’Alto Adige tra prosperità economica e spinte indipendentiste

L'assessore: restiamo in Italia, ma rafforziamo le autonomie

APR 3, 2012 -

Bolzano, (askanews) – “Siamo tirolesi, di madrelingua tedesca, che sono stati divisi per forza quasi cento anni fa”.Eva Klotz da 30 anni si batte per l’indipendenza dell’Alto Adige dall’Italia, alla guida del movimento “S dtiroler Freiheit”, “Libertà sudtirolese”. Una proposta estrema, che rende però l’idea del clima che si respira a Bolzano: l’Alto Adige ha 500mila abitanti e gode già di un’amplissima autonomia economica e linguistica, ma in tempi di crisi economica la tentazione di distinguersi dal resto dell’Italia in crisi fa gola a qualcuno. Qui la disoccupazione è ferma al 2%, contro il tasso nazionale vicino al 10. Ulli Mair, a capo del partito Stato libero del Sudtirol liquida la questione in poche parole.”Questo non è possibile: secondo me il su Tirolo non è in grado di salvare l’Italia”.La prospettiva più realistica è un rafforzamento dell’autonomia come, precisa l’assessore della Provincia autonoma di Bolzano Thomas Widmann, esponente del partito di maggioranza assoluta S dtiroler Volkspartei.”Uno Stato per sè in questa realtà europea non è realistico. Non ci saranno nuovi Stati ma una piena autonomia, questo è il nostro obiettivo.Così, è convinto Widmann, l’economia e il benessere dell’Alto Adige si manterranno inalterati nel tempo.