Creval, fusione Credito Artigiano e proposta aumento capitale

L'ad Fiordi: parte la fase due del Piano strategico

MAR 19, 2012 -

Milano, 19 mar. (askanews) – “Possiamo parlare di una fase due del nostro Piano, continuiamo nella strada di semplificare e rendere il gruppo sempre più immediatamente pronto a rispondere alle esigenze dei territori”.Miro Fiordi, amministratore delegato di Credito Valtellinese, illustra così le finalità del progetto di rafforzamento patrimoniale approvato dal Consiglio di amministrazione, che prevede, tra le altre cose, la fusione per incorporazione di Credito Artigiano Spa in Credito Valtellinese Società cooperativa. L’operazione deliberata si inserisce nel Piano strategico 2011-2014, la cui prima fase si è conclusa lo scorso anno.Il cda, oltre alla fusione, ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’assemblea straordinaria del 15 e 16 giugno la proposta di un aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, fino a un massimo di 70 milioni di euro nominali, al servizio di un’Offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria sulle azioni della controllata Credito siciliano, mediante l’emissione di massimo 20 milioni di azioni. Infine deciso il riscatto integrale anticipato di un prestito obbligazionario convertibile.Dopo l’annuncio della fusione il titolo Creval in Borsa ha perso oltre il 10%, mentre quello della controllata Credito Artigiano ha guadagnato più del 20. Una reazione del mercato prevista da Fiordi.La fusione di Credito Artigiano dovrebbe avere efficacia da metà luglio, alla fine del percorso autorizzativo, e dopo le delibere delle assemblee dei soci fissate: in Borsa resterà quotato solo il titolo Credito Valtellinese. Il gruppo Creval ha anche rivisto i target per il periodo 2012-2014: stimati un utile netto di pertinenza della capogruppo a 135 milioni e una raccolta diretta di 23,1 miliardi nel 2014.