Al Sud l’agricoltura riparte da giovani, primo convegno a Napoli

In 600 per discutere di problemi e futuro del settore

MAR 14, 2012 -

Napoli (askanews) – Coltivano campi, allevano animali, aprono agriasilo e case per anziani nella natura. Sono i 600 giovani sotto i 30 anni che hanno partecipato al primo convegno dei giovani agricoltori del Sud, organizzato al teatro San Carlo di Napoli dalla Coldiretti in collaborazione con la Camera di Commercio. Dalle parole dei partecipanti traspare la concretezza di una scelta non aiuta solo il futuro dei giovani, ma anche del territorio.”L’agricoltura dà la possibilità ai giovani di realizzarsi – dice una dei partecipanti – di crearsi un futuro, di creare nuovi posti di lavoro, cosa che oggi in Italia è quasi imèpossibile da realizzare. Di creare sviluppo non solo per noi stessi ma anche in un contesto territoriale”.”Ci tengono a rimanere nella propria regione valorizzare il proprio territorio – aggiunge un’altra ragazza – e gestire le aziende di famiglia che rilevano””E’ uno dei mestieri più bello del mondo perché è all’aperto – conclude uno dei giovanìi agricoltori presenti – siamo liberi di fare ciò che vogliamo limitatamente algli impegni, quindi è un mestiere bello”.Una scelta che va sostenuta dalle istituzioni, dichiara il presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello, attraverso politiche precise: “Attraverso la capacità delle istituzioni di sburocratizzare molto l’attività e il rapporto con le imprese e mettere in campo uno sforzo per le opportunità e gli strumenti per ammodernare e innovare le imprese agricole”.Dai campi sembra arrivare insomma il collante per unire la ricerca di un lavoro e la voglia di non lasciar morire i propri luoghi, il rilancio di economia e turismo e il rispetto per il territorio, nel nome di un futuro scritto soprattutto grazie alle idee.