Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere: campagna Assobirra

L'iniziativa in collaborazione con Società ginecologia-ostetricia

MAR 8, 2012 -

Al via la campagna di informazione e sensibilizzazione “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” promossa da AssoBirra, l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto e da Sigo, la Società italiana di ginecologia e ostetricia.In Italia oltre 560mila donne ogni anno diventano madri e nonostante sia abbastanza alto il numero di quante conoscono i rischi del bere in gravidanza, circa il 20% non fa la scelta drastica di rinunciare del tutto a inserire l’alcol nella propria dieta.Il presidente di AssoBirra, Alberto Frausin, spiega il senso della campagna: “Il senso di questa iniziativa è educare al fatto che quando una donna aspetta un bambino, è meglio che l’alcol attenda. Sappiamo che ci possono essere delle cattive abitudini, è molto meglio smettere di bere nella maniera più assoluta”.Otto donne su dieci non bevono o smettono di bere alcol appena apprendono della gravidanza, mentre il 17% riduce i consumi di bevande alcoliche ma non le elimina del tutto e un 4% mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza. Ma quali sono i rischi nel bere anche solo un bicchiere di vino durante la gravidanza? Lo spiega il presidente dei ginecologi, Nicola Surico.”I dati che emergono mostrano che l’alcol non va assunto in gravidanza perchè è dannoso per il feto, a cui passa la stessa quantità di alcol che la madre assume. E può creare danni sia di tipo morfologico che di tipo neurologico al feto, aumenta l’incidenza di aborto nel primo trimestre perchè agisce anche su quello che è lo sviluppo di tessuti fetali soprattutto nella fase dell’embriogenesi”.Il focus dell’iniziativa quest’anno è dedicato alle under 30, visto che una neo-mamma su tre ha meno di 30 anni. E proprio in questa fascia di età si concentrano i comportamenti meno corretti sul consumo di alcol durante il periodo della gravidanza.