Catania, aumento canoni per le concessioni balneari del 1.000%

E' rischio collasso per il turismo balneare

MAR 4, 2012 -

Catania (askanews) – Aumenti dei canoni per le concessioni balneari fino al 1.000 per cento. Un duro colpo inflitto dalla Regione Sicilia a spiagge e lidi di Catania, a cui si aggiunge la direttiva “Bolkenstein” che prevede la liberalizzazione comunitaria delle concessioni demaniali, sostituendo così la legge che prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni ogni 6 anni. Un processo che rischia di far collassare il settore, come spiega Giuseppe Ragusa, presidente del sindacato italiano balneare per la Provincia di Catania: “Molte aziende per quel che mi riguarda nella nostra provincia cominciano ad avere problemi, addirittura di non potere pagare le tasse o i canoni demaniali”Timori anche per le liberalizzazioni che prevedono la messa all’asta di concessioni e demanio, dove si stanno inserendo cordate di imprenditori cinesi, già interessati a Catania alla catena di alberghi spagnoli Nh, e, dove, nella zona Playa hanno preso in gestione un’importante struttura turistica. “In questi giorni si è parlata della paura dei cinesi o dei russi o di altri capitali, fin quando si tratta di capitali puliti non si ha nessuna paura, perché possono apportare nel territorio e abbiamo bisogno di gente che investe da noi, ma se investono in un modo leale potrebbero anche non esserci problemi”.La paura maggiore per il turismo balneare resta però un’altra: “Cercare di capire che siamo in un territorio della Sicilia dove la Mafia spesso cerca di sconvolgere l’andamento degli imprenditori che vogliono lavorare in modo corretto e quindi quando si riferisce ad altri tipi di investimenti si ha la paura”.