“Salviamo i marò”, Castellammare espone lo striscione in Comune

Campagna a favore dei militari trattenuti in India

FEB 26, 2012 -

Castellammare (askanews) – Uno striscione a sostegno dei due militari italiani trattenuti nello stato del Kerala, in India, con l’accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. l’iniziativa del sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio, che ha appeso la scritta “Salviamo i nostri marò” sul balcone del palazzo del Comune. Mon è un’iniziativa di parte, ma istituzionale, rivendica il primo cittadino: un ente locale, un’amministrazione comunale, una città, si schiera a favore e a difesa di due militari italiani.”La vicenda non è assolutamente ingarbugliata: i nostri marò erano su quella nave, come sono su altre, assolutamente nel rispetto di tutte le regole vigenti, sia di diritto nazionale che internazionale. La situazione è chiarissima: sono in adesione a un’iniziativa dell’Onu in materia di contrasto alla pirateria, la catena di comando è evidente, i marò imbarcati rispondono alla loro catena di comando e sono in difesa della nave commerciale, ma non rispondono agli ordini del comandante, le regole di ingaggio sono codificate, il loro comportamento è stato ineccepibile”.Una vicenda, secondo il primo cittadino, chiarissima dal punto di vista del ruolo dei nostri militari, meno sul comportamento dell’India. “Una situazione estremamente poco chiara dal punto di vista di chi oggi, a livello di autorità indiane, probabilmente pressato da una campagna elettorale che non ci riguarda, ha scelto di incarcerare quindi di sequestrare in modo illegittimo due nostri militari”Anche il sindaco di Roma ha aderito alla campagna “Salviamo i nostri marò”, lanciata dai parlamentari del Pdl Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, e ha esposto in Campidoglio le gigantografie del marescialo Massimiliano Latorre e del sergente Salvatore Girone.