Sì Ue a frutta e verdura dal Marocco. Insorgono agricoltori Sud

In Sicilia si teme per la produzione degli agrumi

FEB 17, 2012 -

Palermo, (askanews) – Il parlamento europeo dice sì all’aumento delle quote di scambio di prodotti agricoli e ittici dal Marocco con dazi bassi o pari a zero. E in Italia insorge il mondo agricolo. In particolare sono gli agricoltori del Mezzogiorno a protestare contro questa decisione, su cui per la verità l’assemblea di Strasburgo si è divisa con 369 sì, 225 no e 31 astensioni. L’accordo, che entrerà in vigore dal prossimo primo maggio, prevede l’annullamento delle tariffe doganali sul 55% dei prodotti agricoli e della pesca marocchini a fronte di una riduzione del 70% in dieci anni dei dazi su frutta, verdura e pesce dell’Unione Europea. Per gli agricoltori siciliani il rischio ora è di veder sbarcare sui propri mercati arance a 17 centesimi al chilo o limoni a 15 centesimi, mettendo fuori concorrenza la produzione isolana. “Uno scenario devastante” secondo la Coldiretti siciliana. Le proteste degli agricoltori non solo siciliani ma di tutt’Europa sono giunte a Strasburgo che ha previsto misure di salvaguardia per prodotti sensibili, come fragole, pomodori, cocomeri e aglio. Ma gli agrumi per ora non sono contemplati.