Costa Concordia, naufrago di Genova racconta il panico a bordo

Con la fidanzata costretti a cambiare tre scialuppe

GEN 20, 2012 -

Genova, (askanews) – Era a bordo della Costa Concordia insieme alla ragazza e ha vissuto l’incubo del naufragio: Massimiliano Zerega da Genova racconta i momenti di panico vissuti a bordo della nave, dall’allarme alla ricerca difficile di una scialuppa di salvataggio. “Quando c’è stato l’allarme abbiamo capito che bisognava scendere. Siamo andati dove c’erano i punti per caricare le scialuppe e purtroppo la prima è scesa male, si è inclinata e c’era tutta la gente schiacciata sul fondo. Siamo saliti sulla scialuppa, ho tirato su la mia ragazza e siamo rientrati dentro. Abbiamo cercato un’altra scialuppa, situazione simile, era di quelle gonfiabili e essendo la nave inclinata non è scesa neanche questa e ho detto ‘sono spacciato’. Poi abbiamo incontrato Manrico Giampetroni, di cui si è tanto parlato, e ci ha detto di andare al ponte 3 e finalmente siamo saliti sulla scialuppa, ma dopo un’ora e mezza, un’ora e 45. Lui abbiamo visto che continuava a aiutare persone”.Le scene di panico erano frequenti, anche a bordo delle scialuppe, come ricorda Massimiliano. “Quando ho tirato su la mia ragazza dalla prima scialuppa le stavano tirando una gamba per tenersi. Prima ho dovuto fare in modo che si staccassero, poi l’ho aiutata. Gente che si attaccava, una signora spagnola era nel panico più totale”.Secondo il naufrago genovese il segnale di allarme è stato dato in ritardo: per più di un’ora i passeggeri sono rimasti in attesa. Il prossimo passo sarà chiedere un risarcimento, almeno per rifarsi dei danni materiali, dato che ha lasciato tutto sulla nave.