Etna, voli regolari grazie all’Ingv ma mancano i fondi Enac

Istituto: "Aiutare giovani ricercatori per attività strategica"

GEN 5, 2012 -

Catania, (askanews) – La prima eruzione dell’Etna del 2012 è stata intensa, ma non ha ostacolato i voli all’aeroporto di Fontanarossa. Le strumentazioni e i modelli previsionali dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, infatti, hanno permesso agli scienziati di capire che la colonna di cenere alta fino a 5mila metri non avrebbe interferito con i voli. Utilizzando i modelli internazionali, sarebbe stata tutta un’altra storia come spiega Mauro Coltelli, responsabile del settore Vulcanologia e Geochimica. “Purtroppo utilizzando i dati internazionali dei Vac questo non sarebbe successo perché le aree che indicano quei quadrati neri indicano le zone dove non si può volare. In questo caso l’aeroporto di Fontanarossa sarebbe restato chiuso fino alla fine della giornata”.Il servizio dell’Ingv è stato finanziato dal Ministero dell’istruzione prima e da Enac poi, ma i fondi sono stati bloccati ad ottobre 2011. Eppure, dice Coltelli, tutti i passeggeri che prendono l’aereo a Catania con il biglietto pagano anche una tassa per la sicurezza.”Noi chiediamo che l’Enac trovi il modo di recuperare questi fondi, tasse che vengono pagate e quindi non c’è nulla da aggiungere, per finanziare anche queste attività. Questi fondi che dovrebbe darci l’Enac servono per fare continuare giovani ricercatori, in questa attività che è di interesse sociale e strategica per l’aeroporto di Catania”.Se non arriveranno i soldi, a fine anno non verrà rinnovato il contratto ai precari che lavorano all’istituto e sono stati assunti in questi anni proprio per mettere in piedi questo servizio di analisi e rilevamento.