Addio a Don Verzè, il prete imprenditore del San Raffaele -scheda

Negli ultimi mesi l'ospedale travolto dagli scandali

DIC 31, 2011 -

Milano (askanews) – Don Luigi Verzè con circa trent’anni di anticipo rispetto al suo sogno di garantire la vita fino a 120 anni è morto nella sua casa all’interno del complesso ospedaliero del San Raffaele nell’ultimo giorno del 2011. Presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e Presidente e Rettore dell’omonima Università, il prete-imprenditore era nato il 14 marzo 1920 in provincia di Verona. Dopo la laurea in Lettere classiche e Filosofia con Padre Gemelli nel 1947 all’Università Cattolica di Milano, nel 1948 è stato ordinato sacerdote.Nel 1958 arriva la fondazione dell’Associazione Monte Tabor, quella a cui, nel bene e nel male, il sacerdote legherà per sempre il suo nome. Nella seconda metà degli anni ’60 iniziano i lavori di costruzione dell’ospedale a Segrate, al confine con Milano. Il 24 ottobre 1969 si posa la prima pietra. Il 30 aprile 1970 nasce la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, cui viene conferito il San Raffaele in costruzione. Con la nascita del San Raffaele inizia il sodalizio con Silvio Berlusconi che lo aiuterà nell’impresa di realizzare il complesso ospedaliero. Negli anni ’80, a fianco dell’Ospedale, che oggi ha una capienza di oltre 1300 posti letto e una struttura di 11 dipartimenti e 51 specialità cliniche, don Luigi si concentra sulla realizzazione e l’ampliamento di strutture sempre più specializzate.Simbolo dell’opera di Don Verzé un statua di otto metri dell’arcangelo Raffaele che svetta, bianca e oro, sulla cupola del dipartimento di medicina molecolare. Un simbolo della grandezza di quell’ospedale che proprio nel 2011 è andato incontro a una grave crisi finanziaria per uscire dalla quale si reso necessario l’intervento dello Ior, la banca Vaticana.