Reggio Calabria, frode allevatori alla Ue: 12 ai domiciliari

Operazione dei carabinieri scopre complicità funzionari

DIC 5, 2011 -

Milano, (askanews) -Presentavano false dichiarazioni all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che attestavano l’esistenza di centinaia di capre e pecore, in realtà inesistenti, o in numero diverso dalla realtà, per accedere ai finanziamenti. I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno scoperto una truffa messa in campo da 30 allevatori: l’operazione ha portato agli arresti domiciliari 12 persone, accusate di aver percepito in modo illecito finanziamenti europei, e al sequestro preventivo di beni per circa un milione di euro. Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza.La banda sfruttava infatti la complicità di operatori di centri di assistenza agricola, che inserivano nel Sistema informativo agricolo nazionale domande di pagamento incomplete o con dati falsi, e di alcuni organi di controllo amministrativo, come gli ispettori degli uffici provinciali agricoltura che attestavano la presenza di animali inesistenti. Il bilancio complessivo dell’operazione è di 48 persone denunciate, ritenute vicine alle cosche della ‘ndrangheta Morabito-Bruzzaniti-Palamara e Mollica-Morabito, Vottari e Nirta.