Catania, studenti: Università insicura, depuratore non funziona

Cittadella ancora al centro delle polemiche dopo scandalo 2008

NOV 17, 2011 -

Non sembrano finire i guai per l’Università di Catania. Gli studenti denunciano problemi di sicurezza e carenze nel sistema fognario, dopo il caso scoppiato nel 2008 e finito al centro di un’inchiesta giudiziaria: furono scoperte sostanze chimiche nel sottosuolo e nella rete fognaria della facoltà di Farmacia. Secondo Matteo Iannitti, esponente degli studenti, il depuratore dell’università non funziona e le acque nere vengono immesse nella rete fognaria cittadina. La nuova ala di Farmacia, inaugurata dopo lo scandalo, denunciano, ha crepe sui muri e manca il certificato prevenzione incendi, l’edificio di Chimica si allaga, il terreno intorno sarebbe contaminato da “quantità rilevanti di zinco, piombo e cadmio” e da idrocarburi policiclici aromatici. L’architetto Daniele Leonardi, Responsabile Lavoratori per la Sicurezza, spiega che interventi sul depuratore sono in atto: occorre accertare il rischio per valutare l’eventuale pericolo. L’Ateneo in una nota ufficiale spiega che “le problematiche riguardo la condotta fognaria sono sotto controllo e non è giustificata alcuna voce allarmistica in merito alla sicurezza di chi lavora alla Cittadella”. Smentito il presunto scarico delle acque non depurate in mare. Il movimento degli studenti ha comunque chiesto un confronto con il rettore per far luce sulla vicenda.