Acqua bene comune, Napoli prima città a dar seguito a referendum

Azienda dell'acqua cittadina reinvestirà utili in infrastrutture

SET 26, 2011 -

Il Comune di Napoli è il primo in Italia a dare seguito alla volontà scaturita dal referendum del 12 giugno 2011 di dire no alla privatizzazione dell’acqua, bene comune di pubblica utilità.Il sindaco Luigi De Magistris ha presentato l’atto di trasformazione dell'”Arin”, l’azienda comunale che finora ha gestito il ciclo dell’acqua a Napoli, in “Abc”, Acqua bene comune, società speciale di diritto pubblico che – ha spiegato – punta al pareggio di bilancio con l’attuazione di “principi di efficacia, trasparenza ed economicità”.L’azienda sarà gestita da 3 manager rispettivamente per l’area tecnica, giuridica e manageriale e da 2 rappresentanti della cittadinanza nominati dal sindaco e individuati tra le associazioni ambientaliste. Per quanto riguarda le tariffe, è stato introdotto il principio del “minimo vitale” con l’istituzione di un fondo di coesione e solidarietà. Gli utili dell’azienda, invece, saranno tutti reinvestiti in opere e infrastrutture al servizio dei cittadini, soprattutto fontanelle pubbliche come questa.