Il racconto dei profughi in fuga da Tripoli e accolti in Italia

La storia di due immigrati nel centro Caritas di Sicignano

AGO 25, 2011 -

Aiachi Fathi è un giovanissimo libico, ed è scappato dalla sua città, Tripoli mentre infuriava la battaglia finale fra ribelli e forze leali a Gheddafi. E’ in Italia da poco, ha trovato ospitalità in una struttura della Caritas a Sicignano degli Alburni vicino Salerno. Il suo sguardo è ancora confuso e soprattutto disilluso.”Non mi aspetto niente da quello che sta succedendo – dice – i problemi restano, con o senza Gheddafi. Ora comunque non posso tornare in Libia a causa della guerra civile”.E quando gli viene chiesto se prima o poi, quando non ci sarà più la guerra, vorrà tornare nel suo Paese, la risposta è chiara, anche senza traduttore.Odian Endurance invece è nigeriano, in Libia lavorava da tempo nel settore delle costruzioni. A metà agosto la guerra lo spinge a cercare un’altra vita al di là del Mediterraneo. La salvezza per lui, come per molti altri, si chiama Lampedusa. Così ricorda gli ultimi giorni in Libia.”La situazione era davvero brutta – racconta – uccidevano ogni giorno, bombardavano”. Anche lui, sul futuro non ha dubbi.”Sì – dice – voglio restare qui”.