Pesche sui campi a 15 cent a kg, ma cliente paga 16 volte di più

La crisi dell'ortofrutta raccontata da un agricoltore romagnolo

AGO 17, 2011 -

Arrivano da queste campagne romagnole le pesche nettarine e le pere che si trovano in questi giorni sui nostri banchi della frutta. Il prezzo medio, quando non ci sono offerte, in una città come Milano è intorno ai 2,5 euro al chilo nei supermercati, ma arriva fino a 5 euro se si va sui banchi dei mercati rionali per scegliere quelle di qualità superiore. Con gli stessi due euro e mezzo Davide Vernocchi, imprenditore agricolo e presidente di Apo Conerpo, di pesche ce ne vende cinque chili e mezzo. E il perchè lo spiega lui stesso mentre è raccoglie le pere nei suoi campi.Vernocchi è uno di quegli agricoltori che non si è fatto prendere dallo scoramento, ma sono in tanti, tra i suoi colleghi, quelli che hanno preferito lasciar marcire sui campi la frutta piuttosto che accollarsi dei costi che non sarebbero riusciti a coprire con le vendite. Perchè il problema in parte sta nei costi a carico di questi agricoltori.Resta da risolvere però un dubbio: chi ci guadagna se il consumatore finale per un chilo di pesche paga almeno sedici volte in più di quello che l’agricoltore prende dalla vendita all’ingrosso? Qualche risposta tra distorsioni del mercato e speculazioni, inefficienze e ricarichi lungo la filiera, ci potrebbe essere.