Meredith, Bongiorno: Dna su luogo del delitto non è di Sollecito

La mamma di Amanda: "Lei vorrebbe che tutto finisse"

LUG 30, 2011 -

Sul luogo del delitto di Meredith Kercher non c’è il Dna di Raffaele Sollecito: lo sostiene Giulia Bongiorno, avvocato del ragazzo condannato in primo grado insieme ad Amanda Knox per l’omicidio, al termine di un’udienza davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia.I periti super partes nominati dalla Corte hanno smontato la perizia dell’accusa con nuove analisi: spiegazioni insufficienti per Francesco Maresca, avvocato della famiglia Kercher. I nuovi dettagli fanno ben sperare Amanda Knox, come spiega la madre Edda Mellas. “E’ difficile, perchè lei si accorge che le cose stanno andando bene e che ci sono dei ritardi, ora che emergono nuove prove che abbiamo chiesto da sempre. dura, perchè lei vorrebbe che tutto finisse”. Il contraddittorio in aula tra il pm e i periti è stato teso proprio sul profilo genetico riscontrato sui reperti chiave, che hanno portato alle condanne in primo grado, la presunta arma del delitto e il gancetto del reggiseno. La prossima udienza è fissata per il 5 settembre prossimo.