‘Ndrangheta, confische per 200 milioni: duro colpo al clan Alvaro

La mente operativa era Vincenzo Alvaro

LUG 25, 2011 -

Due anni di indagini tecniche, investigazioni finanziarie e bancarie, segnalazioni di operazioni sospette: così è maturata la confisca dei beni per 200 milioni di euro, già oggetto di sequestro da parte dei carabinieri, ai danni degli esponenti della famiglia ‘ndranghetista degli Alvaro, ramo di Cosoleto. La confisca, eseguita dai finanzieri di Reggio Calabria e da quelli dello SCICO di Roma, riguarda 15 tra imprese e ditte individuali del settore dei servizi e della ristorazione, tra cui i locali romani “Cafè de Parisi” e George’s”. Il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ricostruisce le fasi delle indagini.Al centro dell’indagine Vincenzo Alvaro, esponente di spicco della omonima cosca egemone a Cosoleto, mente operativa di base a Roma dove si era trasferito nel 2001, e Damiano Villari, prima prestanome per gli Alvaro e poi personaggio chiave per le strategie economiche della cosca.