Lo sceriffo anti-rom, il leghista di sinistra. Filippo Penati, ex responsabile della segreteria politica di Pierluigi Bersani, si è spesso guadagnato appellativi di questo tenore per le sue uscite su immigrati e sicurezza che in molti casi hanno messo in difficoltà lo stesso Partito democratico. Oggi a creare imbarazzo è l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex presidente della Provincia di Milano per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti in merito alla vicenda dell’ex area Falck. All’epoca Penati era sindaco di Sesto San Giovanni, comune dell’hinterland milanese noto come la ‘Stalingrado d’Italia’.Dopo quell’esperienza, e una parentesi di 3 anni alla guida della segreteria della Federazione metropolitana milanese dei Ds, nel 2004 arriva la corsa per le provinciali. Cambia look per togliersi di dosso il “grigiore del funzionario di periferia”. Batte l’avversaria Ombretta Colli e si insedia a Palazzo Isimbardi dove resterà fino al 2009 quando viene sconfitto di misura al ballottaggio dal Pdl Guido Podestà. Candidato dal centrosinistra alla carica di presidente della Regione Lombardia nel 2010 è sconfitto da Roberto Formigoni, al suo quarto mandato.