Processo Meredith, Guede: Alessi un burattino manovrato

In aula dichiarazioni spontanee di Sollecito e Knox

GIU 27, 2011 -

“Esiste una sola verità: ed è quella che ho descritto quella notte in quella maledetta casa di via della Pergola”. Rudy Guede torna in aula a Perugia nel processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher e smentisce nuovamente le dichiarazioni di Mario Alessi, definito dall’ivoriano “un burattino in mano a sapienti burattinai”. “Era mio vicino di cella e il buongiorno e buonasera era obbligato” ma tutto finisce lì dice Guede, continuando a negare di aver confessato l’omicidio della studentessa inglese al suo compagno di cella che è in carcere pe l’omicidio del piccolo Tommaso Onofri. In aula prendono la parola anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito, entrambi rilasciando dichiarazioni spontanee. Il ragazzo pugliese per la prima volta viene chiaramente indicato per nome da Guede come killer di Meredith e quindi replica: “Non mi ha mai visto e conosciuto, non so come sia arrivato a queste accuse nei miei confronti”. Anche Amanda afferma di non aver mai conosciuto Guede prima del processo, “Lui lo sa che io e Raffaele non c’entriamo niente con il delitto di Meredith – dice – Sono angosciata e disperata per le sue accuse”.