Capri, ultimatum alla centrale: mettersi in regola o sequestro

Gravi violazioni ambientali, i Pm: risolvere entro il 15 luglio

GIU 24, 2011 -

Capri rischia di rimanere senza elettricità in piena estate. La Procura di Napoli, infatti ha disposto il sequestro dell’unica centrale elettrica dell’isola, gestita dalla società Sippic, per gravi violazioni ambientali, qualora entro il 15 luglio non fossero eseguiti i lavori necessari per adeguare la struttura alle normative vigenti.Si tratta di una bella gatta da pelare per i gestori della centrale a carbone le cui ciminiere sbuffano continuamente un denso fumo nero che proprio non piace agli isolani che più volte, in passato, hanno protestato contro la Sippic.Il provvedimento giudiziario risale in realtà al dicembre del 2009 quando il Gip di Napoli dispose il sequestro preventivo di un gruppo elettrogeno e della centrale che dà energia ai due Comuni dell’Isola: Capri e Anacapri. Il gestore però ha chiesto continui rinvii per poter mettere a norma la struttura ma, di fatto, non ha mai eseguito i lavori. Fino all’ultimatum dei magistrati napoletani che scrivono: “pur consapevoli delle gravi conseguenze che si determineranno, in mancanza di fatti nuovi idonei a far cessare le violazioni entro e non oltre il 15 luglio verrà richiesta la revoca della facoltà d uso dello centrale”.