Lampedusa e Zarzis, l’immigrazione tra le due sponde Mediterraneo

La città tunisina da dove partono barconi, l'isola dove arrivano

MAG 16, 2011 -

260 chilometri le dividono, l’emergenza immigrati le unisce. Zarzis e Lampedusa, la prima città portuale della Tunisia da dove partono gli immigrati, la seconda l’isola siciliana dove approdano. Entrambe queste realtà si trovano tutti i giorni a fare i conti con il problema dell’immigrazione clandestina: in migliaia, infatti, lasciano Zarzis per fuggire dalla disoccupazione, affrontando un viaggio lungo dalle 16 alle 24 ore. Una sfida che, in realtà, non tutti i tusini comprendono: questo pescatore è arrabbiato, non accetta che si rischi la vita.”Sono malati, pensano di trovare il Paradiso ma la disoccupazione in Italia è peggiore di qua” dice. Dall’altra parte del mare c’è un’isola siciliana di seimila abitanti, che in tre mesi ha visto arrivare 30mila persone, soprattutto tunisini, a bordo dei barconi. La maggior parte se ne sono andati, nei campi profughi, altri sono stati rimpatriati. Restano le barche abbandonate. “Ci sono troppe carcasse, stanno inquinando il mare” si lamenta questo pescatore. Lampedusa vive di turismo, l’emergenza ha fatto crollare le prenotazioni: gli abitanti però non puntano il dito contro gli immigrati.”Siamo arrabbiati con il governo – dice questo ragazzo – sappiamo che loro arrivano in cerca di una vita migliore”. Un messaggio di tolleranza che supera i confini del mare.