In Campania lo spettro del “nuovo caporalato”, l’allarme Cgil

Ai nuovi schiavi voucher da 10- 15 euro al posto della paga

MAG 6, 2011 -

Dalla Campania arriva un nuovo allarme sociale: il moltiplicarsi di casi di “caporalato” ai danni di operai e braccianti agricoli, soprattutto extracomunitari precari, costretti a lavorare giornate intere in cambio di un voucher del valore di pochi euro al posto della paga. Ne parla Nicola Ricci, segretario della Flai-Cgil di Napoli. Secondo il sindacato, i dati sul lavoro nero nella sola città di Napoli sono allarmanti, con valori prossimi al 29-33%. E anche l’uso improprio dei voucher è in preoccupante crescita. Da tempo la Cgil si batte per introdurre il “reato di caporalato”. Un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto nei campi e sui cantieri del Mezzogiorno e che continua ad allargarsi grazie, ad esempio, a false cooperative che sfruttano la manodopera a basso costo di soci fittizi, veri e propri “nuovi schiavi”, evadendo tasse, contributi e violando le norme di sicurezza. Quello che ne consegue è un grave danno all’economia e alle imprese che, invece, continuano a lavorare nel rispetto la legge.