I riti arcaici e cruenti della Pasqua, i battenti di Verbicaro

A Catanzaro applausi per la processione della "Naca"

APR 24, 2011 -

Sacro rito arcaico, reminiscenza pagana e tradizione popolare. Sono molteplici le suggestioni che si mescolano nella cerimonia dei battenti a Verbicaro, che va in scena in questo paese del Cosentino ogni Pasqua. La notte del giovedì Santo alcuni giovani vestiti di rosso si riversano nelle strade del Paese. Prima si schiaffeggiano per far affluire il sangue alle gambe, poi iniziano a colpirsi col tradizionale cardillo, un pezzo di sughero che nasconde piccole schegge di vetro affilate. Il sangue sgorga copioso e viene bagnato, per disinfettare, con del vino. La cerimonia prevede che i battenti facciano il giro del Paese tre volte, continuando a ferirsi e segnando le strade con le mani sporche di sangue.Catanzaro invece ha accolto fra gli applausi la Naca, tradizionale processione che affonda le radici nel seicento. La Naca ornata di angeli damaschi e seta, viene portata a spalla dalle Forze dell’Ordine. Il suo nome deriva dal greco e significa “culla”.