Mafia, Draghi: in Puglia e Basilicata perso 30% del Pil

A causa della criminalità organizzata meno investimenti privati

MAR 11, 2011 -

Il fenomeno mafioso in Italia causa un impoverimento dell’intero Paese, non solo per i soldi che finiscono nella tasche della criminalità organizzata ma anche per la riduzione degli investimenti dei privati, spaventati da usura ed estorsioni. l’analisi fatta dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi a Milano durante un incontro con il fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti. A pagare le spese maggiori – lo dice uno studio di Bankitalia – sono soprattutto le regioni del Sud e, in particolare, Puglia e Basilicata dove il fenomeno è più radicato.Il Governatore Draghi ha sottolineato come, il progressivo depauperamento del tessuto economico del meridione, anche a causa della mafia, sta diventando un problema sociale costringendo molti giovani, soprattutto neo-laureati, ad abbandonare la terra d’origine. Parla di connivenze e mancate denunce, invece Don Luigi Ciotti, Relazioni pericolose tra vittime e carnefici spesso imposte, a volte subite, che permettono alla mafia di essere sempre più forte, al Nord quanto al Sud.Unico rimedio, ha concluso il fondatore di Libera, è mettersi tutti insieme, istituzioni comprese, per essere più forti e battersi, facendo ciascuno la propria parte, per ottenere un vero cambiamento.