A Lampedusa il ‘cimitero delle barche’ degli immigrati

Sequestrate e abbandonate le carrette usate per la traversata

FEB 15, 2011 -

Si chiamano Ghofrane, Belil, Mohammad. Sono le barche a cui i clandestini del Magrehb affidano il loro destino per arrivare sulle coste italiane. Intercettate con il loro carico di disperazione dalle motovedette della Guardia Costiera, vengono scortate in porto a Lampedusa e sequestrate. Poi vengono portate e abbandonate nel cimitero delle barche dell’isola in contrada Terranova, una vera e propria discarica a cielo aperto. Spesso sono in condizioni disastrose, con falle e ingenti danni ma alcune sembrano ancora pronte a salpare. Molte imbarcazioni sono andate distrutte in un incendio, altre verranno smatenllate, ma il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis ha annunciato l’intenzione di creare un ‘Museo della memoria’, per non dimenticare il dramma dei migranti.