Sant’Agata, a Catania la festa che non vuole finire

Per i devoti quattro giorni e quattro notti senza dormire

FEB 6, 2011 -

Una festa religiosa che interpreta la fede come qualcosa di irrazionale e che non vuole finire. La vara di Sant’Agata ricoperta da fiori rossi nel giorno del martirio, il 5 febbraio si è vestita di bianco, di fronte a migliaia di fedeli che hanno passato quattro giorni e quattro notti senza dormire. L’amore dei catanesi per Sant’Agata ha spinto anche quest’anno i devoti a portare sulle spalle i loro ceri, alcuni di 130 chili, nonostante il divieto del sindaco Stancanelli. Dopo la dura prova di resistenza delle 12 candelore in via San Giuliano e i tradizionali fuochi del borgo, alcuni dei fedeli si addormentano sui marciapiedi, altri affollano i bar o si fermano ai tipici “arrusti e mangia”, anche questi in teoria vietati. Alle prime luci dell’alba di domenica 6 febbraio, il busto della Santa non ha ancora finito il suo percorso. Il popolo catanese vuole tenere Agata ancora con sé, rinnovando un eterno e misterioso atto di fede.