Dalla casetta alla chitarra cosa hanno fatto i piloti in lockdown

Gasly ha studiato l'italiano, Grosjean fatto i compiti

LUG 2, 2020 -

Roma, 2 lug. (askanews) – Magnussen ha costruito una casetta di legno per la nipote, Grosjean ha aiutato i bambini a fare i compiti. La Formula1 ai tempi del lockdown si riscopre familiare. Piloti che per dieci mesi l’anno sono fuori restano tra le mura domestiche per aiutare mogli e figli prima si scattare sulla pista di go-kart più vicina per riassaporare il rombo del motore. In Austria riparte il mondiale di Formula1. Calendario stravolto ma tanta voglia di correre pensando a ciò che è stato. “E’ stato per me molto simile a una pausa estiva o invernale – ha detto Kimi Raikkonen – Poi quando esci le cose sono diverse. Ma siamo stati bene in casa. Prima in Finlandia, poi da un mese in Svizzera”. Mio figlio? Vedremo cosa farà e sarà più bravo del papà”. Il compagno di squadra Giovinazzi aggiunge: “Dopo l’Australia sono tornato a Montecarlo, poi il lockdown. Mi sono trovato a fare quello che non faccio di solito, da tenere in ordine la mia casa oppure a cucinare. Poi sono stato con la famiglia, è stato bello”. E se Kvyat (Alpha Tauri) ha suonato la chitarra dedicandosi anche alla boxe, Ocon (Renault) ha pensato anche alla Formula1 versione videogame: “Mi sono allenato molto, anche con gli eSports”. Ricciardo (Renault), racconta: “Da Melbourne sono tornato a casa, a Perth.Quindi mi è andata bene da un certo punto vista. Mi sono allenato, ma ho liberato la mente e non vedo l’ora di ripartire. Sui social? Avevo spazio in fattoria e c’è stata creatività nell’ideare gli allenamenti. Anche con il motocross. E’ stata una figata”. Gasly (Alpha Tauri) rivela di aver dietro la mascherina “un sorriso enorme. La mia quarantena? Ho studiato l’italiano, ho giocato a tennis e mi sono dedicato alla famiglia”. Per Verstappen tanto simulatore, “ma alla fine diventa noioso”.

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