La nebbia la causa dell’incidente dell’elicottero di Bryant

Avrebbe dovuto allenare una partita della figlia

GEN 27, 2020 -

Roma, 27 gen. (askanews) – Sarebbe la fitta nebbia che avvolgeva la zona, la causa più probabile dell’incidente in cui sono morti Kobe Bryant e altre 8 persone, compresa la figlia 13enne Gianna. Lo sceriffo della contea di Los Angeles in una conferenza stampa nella serata californiana ha parlato di una visibilità talmente bassa che la polizia di Los Angeles ha tenuto a terra i propri elicotteri. L’elicottero di Kobe era un un Sikorsky S-76 bi-turbina prodotto nel 1991, un modello sofisticato e costoso utilizzato anche in ambito governativo e militare di proprietà dello Stato dell’Illinois, prima di essere venduto a nel 2015 alla Island Express Holding. L’elicottero è partito alle 9:06 dall’aeroporto John Wayne di Orange County e si è schiantato poco più di 40′ dopo nella zona di Calabasas, a ovest di Los Angeles. Secondo quanto riferisce Espn, l’elicottero poco prima di cadere aveva informato la torre di controllo che stava salendo di quota per superare lo strato di nuvole che riducevano la visibilità. Il pilota stava guidando dunque seguendo le istruzioni del controllore di volo, che suggeriva una quota superiore ai 600 metri. Pochi secondi dopo, il velivolo si sarebbe schiantato ai 294 chilometri all’ora su quei rilievi, mentre stava perdendo quota a un ritmo di 1.300 metri al minuto. Bryant avrebbe dovuto allenare una partita della squadra della figlia nella Mamba Cup un torneo con squadre maschili e femminili organizzato dalla sua Mamba Sports Academy, il progetto legato al basket della carriera post Nba del 41enne. L’ufficio del coroner della contea di Los Angeles ha annunciato che per il recupero dei corpi potrebbero volerci dei giorni, perché i resti dell’elicottero su cui viaggiava Kobe si trovano in una zona remota Adx