Gp Messico, Vettel: “Fiduciosi di potercela giocare”

Domenica il Gp più alto del mondo a 2300 metri

OTT 22, 2019 -

Roma, 22 ott. (askanews) – Torna il Gran Premio più alto del mondo. Domenica, per il Gp del Messico, quart’ultima prova del Mondiale si gareggia a circa 2.300 metri sul livello del mare, all’autodromo Hermanos Rodriguez. “Il fatto di gareggiare a oltre duemila metri ha ovviamente un forte impatto sul comportamento della vettura – dice Sebastian Vettel analizzando il circuito – Scendiamo in pista con la configurazione a massimo carico aerodinamico ma, a causa dell’altitudine, l’aria è talmente rarefatta che l’effetto che otteniamo in termini di efficienza è minimo. Proprio per questo è sul rettilineo di Città del Messico che si ottengono le punte massime di velocità di tutta la stagione. La conseguenza in negativo di tutto ciò è che la vettura è molto difficile da gestire in curva, perché non c’è il carico aerodinamico che normalmente ci aiuta ad avere una monoposto stabile e precisa”. Diverse le problematiche di guida: “Su questa pista la macchina si muove molto, fatica a far lavorare nella maniera corretta le gomme ed è complicata da interpretare anche nelle sensazioni che comunica al pilota. Il giro di pista è piuttosto breve ma non è affatto semplice azzeccare tutto nel migliore dei modi. Negli scorsi anni siamo sempre stati competitivi in Messico anche se la Red Bull lo è stata di più. Siamo tuttavia fiduciosi di potercela giocare, vediamo cosa succede quando scendiamo in pista”.