Nel Cervino open Maccario e Lipparelli per il titolo

Sono a due e a quattro colpi dal leader, l'irlandese David Carey

SET 6, 2019 -

Roma, 6 set. (askanews) – Federico Maccario, secondo con 126 (66 60, -10) colpi, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, terzo con 128 (63 65, -8) saranno in corsa per il titolo nella giornata finale del Cervino Open, dove è rimasto al comando con 124 (57 67, -12), in una giornata di freddo e pioggia, l’irlandese David Carey che ha notevolmente rallentato dopo lo straordinario 57 (-11) del turno d’apertura.

Nel torneo in calendario nell’Italian Pro Tour Banca Generali Private e nell’Alps Tour, che si sta svolgendo a Cervinia, sul percorso del Golf Club Cervino (par 68), uno dei campi più alti d’Europa a 2.050 metri sul livello del mare, sono al quarto posto con 129 (-7) l’austriaco Uli Wienhandl, il francese Anthony Renard e l’irlandese Jonathan Yates e si trova al settimo con 130 (-6) e con qualche chances di poter competere per il successo Luca Cianchetti. Appena fuori dai top ten Enrico Di Nitto, 11° con 131 (-5), e a seguire Michele Ortolani, 17° con 133 (-3), Luca D’Andreamatteo, 23° con 134 (-2), Alessandro Grammatica, Alberto Campanile e il dilettante Davide Buchi, 26.i con 135 (-1).

Ammessi al turno conclusivo altri tre amateur italiani, Giacomo Fortini, campione in carica che lo scorso anno aveva battuto i pro, Jacopo Albertoni, e Andrea D’Agostino, 33.i con 136 (par).

Il taglio ha lasciato in corsa 47 concorrenti (13 italiani), tra i quali cinque dilettanti (quattro italiani). I professionisti competeranno per il montepremi di 40.000 euro, dei quali 5.800 gratificheranno il vincitore.

L’intervista – Federico Maccario, 25enne nato a Nizza in Francia, ma italiano a tutti gli effetti, due successi sul circuito e ottavo nella money list, è in corsa per un ‘carta’ nel Challenge Tour del prossimo anno. Passano i primi cinque, ma potrebbe bastare il sesto posto. Ha iniziato con un bogey, poi sono stati nove birdie per il 60 (-8), miglior punteggio parziale del giro. “Mi sono espresso molto bene – ha detto – pure in condizioni meteo difficili, ma devo questo score anche al mio caddie Lapo. Bisogna giocare con attenzione e rispettare il campo perché ci sono molti avvallamenti e parecchie sponde a cui poggiarsi per facilitarsi il colpo. Non è un tracciato da sottovalutare, poiché puoi fare un ottimo score, ma può anche finir male con la stessa facilità se non sei vigile. Domani? Nessuna strategia particolare, ma solo giocare una buca alla volta e tirare le somme a fine torneo. Certo, l’obiettivo è la ‘carta’ Challenge e mi auguro che per il Grand Final possa avere ancora a disposizione Lapo, che vive in Scozia e che mi auguro torni per l’occasione”.