Addio a Niki Lauda, la formula1 perde il suo “computer”

La rivalità con Hunt ed il terribile incidente del 1976

MAG 21, 2019 -

Roma, 21 mag. (askanews) – Raccontano a Maranello che, durante le prove in pista della Ferrari, qualche volta, così, per scherzo, cambiavano qualcosa alla Ferrari di Niki Lauda e lui, dopo aver percorso qualche giro, tornava al box e chiedeva conto di quel cambiamento. Ecco perché Niki Lauda era soprannominato “il computer”. Perché capace di scovare anche i più piccoli difetti nell’auto che guidava e per la precisione con cui metteva a punto la vettura prima di ogni gara. Nella sua carriera Lauda ha disputato 171 Gran Premi: ne ha vinti 25 e ha segnato 24 pole position e 24 giri veloci. Una passione mai suffragata dal padre, ricco uomo d’affari austriaco. Nel 1968, il rampollo dell’alta società austriaca abbandonò gli studi universitari prendendo in prestito del denaro per finanziare la sua carriera. Prestiti su prestiti fin quando Clay Regazzoni non mise una buona parola con Enzo Ferrari che decise di convocare Lauda a Maranello. Nel ’75 Lauda entra a pieno nella squadra e anche nel cuore di Enzo Ferrari, che lo tratta come uno di famiglia. In forte sintonia con il Manager della Scuderia, Luca di Montezemolo, Lauda riporta forza e grinta alla Rossa accumulando vittorie su vittorie.

Nel 1975 l’austriaco è Campione del Mondo per la prima volta e riporta così sia il Titolo Costruttori che quello Piloti al Cavallino Rampante dopo ben 11 anni di astinenza. Alla fine saranno 25 vittorie, 24 polr position, 25 giri veloci e 54 podi. E l’incidente. Era il primo agosto del 1976 quando la sua Ferrari prese fuoco e lui si salvò solo per l’intervento di alcuni colleghi (Guy Edwards, Brett Lunger, Herald Ertl e Arturo Merzario) che scesero dalle loro auto interrompendo la gara per soccorrerlo. Niki Lauda tornò stoicamente in sella solo 42 giorni dopo il terribile schianto. Nel 1979 annunciò il ritiro dalle gare ma tornò in pista nel 1981 con la scuderia McLaren e riuscì a laurearsi campione del mondo per la terza volta nel 1984. L’anno successivo fu l’ultimo nel mondo della Formula 1. La più grande rivalità con James Hunt, l’istintivo playboy contro il freddo Lauda, rivalità che il regista Ron Howard ha deciso di celebrare in un film ‘Rush´ uscito nel 2013. Hunt è morto il 15 giugno del 1993. Come imprenditore ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki; come dirigente sportivo, dopo avere diretto per due stagioni la Jaguar, dal 2012 fino alla sua scomparsa ha ricoperto la carica di presidente non esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1.

Il 2 agosto 2018 era stato ricoverato presso l’Allgemeines Krankenhaus di Vienna a causa di complicanze dovute ad una infezione polmonare, subendo un trapianto di polmone. Dopo aver passato quasi un anno di degenza dovuta al difficile intervento e alla successiva dialisi a cui è stato sottoposto, il 3 volte campione del mondo di Formula 1 è deceduto nella notte tra il 20 ed il 21 maggio 2019 in una clinica svizzera (l’annuncio della morte è stato pubblicato su”The Sun” dalla famiglia) Adx/Int5