Rizzoli: “Meno rigori ma più gialli per proteste”

Il punto a un terzo del campionato del designatore

NOV 26, 2018 -

Roma, 26 nov. (askanews) – Dopo un terzo di campionato si sono dimezzati i rigori, mentre nella prima stagione erano aumentati del 5%; le simulazioni sono diminuite del 40%. E’ il quadro che il designatore della serie A, Nicola Rizzoli, traccia, ospite di ‘Radio anch’io sport’, su Rai Radio 1, ad un terzo dall’inizio del campionato. Per Rizzoli è evidente che “i giocatori in area di rigore stanno più attenti perché sanno che c’è un controllo maggiore, sia i difensori che gli attaccanti, che evitano di ricorrere alle simulazioni”. Aumentano però le ammonizioni per proteste del 20%. L’anno scorso la Var aveva attenuato questi atteggiamenti ma c’è una ripresa “evidentemente è un problema di cultura sportiva”. Ha detto Rizzoli. “Dialogare è possibile se ci sono le condizioni. Rivalutiamo la figura del capitano. Se si va in 4-5 contro uno, parlare diventa impossibile. Sono atteggiamenti assolutamente da perseguire”. Quanto alla possibile sospensione delle gare per cori di discriminazione territoriale “c’è una procedura ufficiale, stabilita da Fifa e Uefa, per punire gli episodi di razzismo e di discriminazione territoriale: l’arbitro deve fermare la gara per far trasmettere un annuncio pubblico”. Il passo successivo “è fermare di nuovo la gara, chiamare i giocatori a centrocampo e dare un altro annuncio. Se non ci sono le condizioni l’arbitro fa rientrare le squadre negli spogliatoi, la gara viene sospesa e la palla passa al responsabile dell’ordine pubblico che decide se sospendere la partita”. Quanto la Var in Serie B: “E’ una questione di costi, sia in termini di risorse che di uomini. E’ un progetto che va verificato a pieno prima di sbilanciarsi. Nel momento in cui la Lega di B troverà la risorse adeguate, la Var potrà trovare spazio anche in B”