PyeongChang, Ori memorabili: Hirscher, Ledecka, Hanyu, Moioli

Un punto prima dell'ultima settimana dei Giochi invernali

FEB 18, 2018 -

Pyeongchang (Corea del Sud), 18 feb. (askanews) – Lo sciatore austriaco Marcel Hirscher prima di questi Giochi invernali di PyeongChang aveva vinto tutto, tranne una medaglia d’oro olimpica. In Corea, senza ancora avere disputato la sua gara preferita, lo slalom speciale in programma giovedì 22 febbraio, ha colmato questa mancanza già due volte, prendendosi il gradino più alto del podio sia in combinata sia nello slalom gigante, dominato in maniera quasi assoluta. Due successi che lo hanno già consacrato alla leggenda dello sci alpino, se ce ne fosse stato bisogno a fronte del dominio pluriennale in Coppa del Mondo.

Potrebbe essere lui l’immagine simbolo di queste Olimpiadi coreane alla vigilia dell’ultima settimane di gare. Ma accanto a Hirscher altre storie sembrano fatte apposta per colpire l’immaginario collettivo: per esempio quella di Ester Ledecka, la sciatrice ceca specialista dello snowboard che ha vinto il super G femminile partendo con il pettorale numero 26 e sovvertendo ogni pronostico, perfino in una disciplina che non avrebbe dovuto essere la sua. Difficile trovare in un’unica storia più elementi che si adattano così bene allo spirito olimpico, anche se molte sue colleghe dello sci alpino hanno parlato senza mezzi termini di un gran colpo di fortuna, per dirla in termini più educati.

Memorabile, nei primi nove giorni ufficiali di competizioni, anche l’oro del 23enne pattinatore giapponese Yuzuru Hanyu che ha vinto l’individuale maschile nell’artistico, ripetendo, cosa mai successa negli ultimi 66 anni, il trionfo di quattro anni fa alle Olimpiadi di Sochi. Il trionfo coreano fa di Yuzuru Hanyu uno dei più grandi pattinatori di tutti i tempi e vederlo sciogliersi in un pianto irrefrenabile a fine gara è stata un’immagine commovente, che resterà negli annali dello sport, anche perché per Hanyu la vittoria in Corea è arrivata dopo un periodo molto difficile, con un grave infortunio lo scorso novembre ai legamenti della caviglia destra che gli ha permesso di tornare ad allenarsi a Toronto solo il mese scorso.

Tra gli italiani ovviamente le immagini più belle sono legate ai due Ori raccolti finora, quello al fotofinish di Arianna Fontana, vinto da portabandiera nei 500 m dello short track, e quello di Michela Moioli, che ha magnificamente dominato la finale dello snowboardcross, con la sicurezza di una campionessa consumata. Anche per lei si trattava di una sorta di grande rivincita, dopo il grave infortunio al ginocchio patito nella finale olimpica di Sochi quattro anni fa. “Ero proprio nel mio – ha detto la neo campionessa olimpica ricordando la gara – ero concentratissima e sapevo cosa dovevo fare, sapevo che, anche se ero terza o quarta, comunque dovevo avere pazienza, tenere duro. Poi ho fatto quel taglio centrale, l’ho fatto benissimo, l’ho superata proprio in volo e quando ho visto che ero davanti mi sono detta, ok adesso teniamo duro, faccio quello che devo fare, e poi mi porto a casa la medaglia”. Arianna Fontana ha invece parlato di “una scommessa fatta su se stessa”, che l’ha portata ancora sul podio olimpico, in attesa delle gare della prossima settimana.

Tra le immagini dei giorni scorsi da ricordare proprio la sfida tra Fontana e la coreana Choi, idolo di casa, che ha vinto i 1500 metri facendo esplodere la Ice Arena con un boato incredibile e lunghissimo. Insieme all’emozione di assistere alle gare di hockey della squadra delle due Coree unite – debole sul piano sportivo, ma molto forte su quello politico – l’entusiasmo del pubblico di casa per Choi, per il campione di skeleton Yun Sungbin e quello di short track maschile Lim Hyoun resta un altro dei momenti forti di questi Giochi nei quali, nonostante i numeri di biglietti venduti molto alti (oltre 92% secondo i dati ufficiali), spesso sui campi di gara non si sono visti spalti gremiti.

Sci di fondo e biathlon hanno poi dato altri due grandi protagonisti: il norvegese Klaebo nella prima disciplina e il francese Fourcade nella seconda, mentre si attende quello che certamente è uno dei duelli più attesi di tutte le Olimpiadi: la sfida tra Lindsey Vonn e Sofia Goggia nella discesa libera. Per lo sci azzurro una grande occasione, insieme a quella della combinata sempre femminile, di cogliere un risultato di prestigio dopo il bronzo, molto importante, di Federica Brignone nel gigante. L’obiettivo della doppia cifra nel medagliere azzurro è ancora alla portata, per ora siamo a sei. Ma ci sono ancora sette giorni per andare a caccia di quelle che mancano.