Doping di Stato, Wada assolve 95 atleti russi su 96

Un rapporto rivelato dal Nyt scrive: "Prove insufficienti"

SET 13, 2017 -

Roma, 13 set. (askanews) – L’agenzia mondiale antidoping mondiale ha deciso di assolvere 95 dei primi 96 casi di atleti esaminati nell’indagine sul sistematico programma statale russo di doping nell’ambito dell’inchiesta emersa dal rapporto McLaren. “Le prove disponibili sono insufficienti a sostenere una violazione delle norme antidoping da parte di questi 95 atleti”, scrive nella relazione il direttore generale dell’agenzia Olivier Niggli. Relazione anticipata dal New York Times. “Dobbiamo accettare il fatto che l’obiettivo del rapporto McLaren era quello di smascherare un sistema di doping e non le violazioni dei singoli atleti”, ha aggiunto Niggli. Per questa inchiesta diversi atleti di Mosca non avevano potuto prendere parte ai Giochi Olimpici di Rio 2016, o agli ultimi Mondiali di atletica leggera, diventando anche uno scandalo a livello politico-diplomatico.

Già nel febbraio scorso l’agenzia mondiale antidoping (WADA) ritenne che il dossier della commissione indipendente guidata dall’avvocato canadese Richard McLaren non contesse prove sufficienti ad attestare il coinvolgimento dei singoli atleti russi nella violazione delle norme antidoping. Erano più di 1000 ad essere coinvolti o ad aver beneficiato di coperture a livello istituzionale per nascondere test positivi a sostanze dopanti. La Wada ritenne non così affidabile anche la traduzione dei testi utilizzata dal rapporto.

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