Giochi militari Sochi, caloroso applauso per Italia ad apertura

Partecipa anche coro Armata Rossa, ricomposto in meno di due mesi

FEB 24, 2017 -

Sochi, 24 feb. (askanews) – La squadra italiana è stata accolta con un caloroso applauso, alla cerimonia di apertura dei Giochi mondiali militari di Sochi, definiti dal ministro della Difesa russo Sergey Shoigu “le olimpiadi militari” durante il discorso di apertura. In sala, nella struttura che all’epoca delle Olimpiadi di Sochi avevano accolto il curling, si è tenuto uno spettacolo degno dei cinque cerchi olimpici, con uno show a tutto tondo, tra danza classica, tradizionale e moderna, acrobazie aeree, acrobazie motociclistiche, fuochi d’artificio, ma soprattutto una trascinante “Kalinka” eseguita dai nuovi componenti del coro dell’Armata Rossa, che ha fatto battere le mani a tempo, anche al premier Dmitri Medvedev presente in sala.

Inserita nello spettacolo – al quale Askanews ha assistito – anche una nota malinconica e strappacuore: la corrispondenza tra un padre militare al fronte e un figlio, che lo aspetta a casa e che gli promette che in sua assenza, si prenderà lui cura della mamma.

Lo spettacolo è durato due ore, con segni evidenti che il Paese ospitante, la Russia, aspira sempre più a essere player di punta negli equilibri mondiali. E un fermo desiderio nel dimostrare di sapersi rialzare da qualsiasi difficoltà: un segnale chiaro lo è lo stesso coro dell’Armata Rossa, ricomposto in meno di due mesi, dopo la strage aerea, avvenuta proprio nel cielo di Sochi il 25 dicembre.

I giochi militari invernali sono stati peraltro assegnati alla Russia a breve giro dalle Olimpiadi Invernali 2014, e gli impianti sportivi di Sochi oggi non si presentano affatto deteriorati o consumati dal tempo. Deteriorati sono piuttosto i rapporti tra la Russia e l’Ovest, e lo si vede anche dalle assenze ai giochi di Paesi come gli Usa e il Canada. Compensate tuttavia da presenze molto significative europee: non solo l’Italia, ma anche la Germania, la Francia, la Spagna, la Grecia, la Slovenia, la Turchia hanno mandato sulle rive del mar Nero un folto contingente di atleti, nonostante la stagione di gare presentasse già un’agenda molto serrata.