“Sette storie”, Maggioni: torno al giornalismo, la mia passione

Programma di approfondimento il lunedì in seconda serata su Rai1

LUG 9, 2020 -

Roma, 9 lug. (askanews) – Monica Maggioni racconta i fatti, le esperienze, le persone che sono state in parte dimenticate durante la pandemia e con “Sette storie” porta su Rai1, ogni lunedì in seconda serata, una trasmissione di approfondimento realizzata con un linguaggio innovativo. Un progetto a lunga scadenza, come ha spiegato a viale Mazzini il direttore di Rai 1 Stefano Coletta, visto che “Sette storie” è solo il ciclo estivo di un programma che tornerà in autunno. Nelle prime due puntate Maggioni ha raccontato il suprematismo americano e il ponte di Genova, nella prossima si occuperà di cambiamento climatico, mentre le altre sono in via di sviluppo. “E’ un tentativo di rientrare in profondità nella realtà, con sette mondi molto diversi fra loro – ha spiegato Maggioni alla presentazione di “Sette storie” – prevarrà sempre la cifra del racconto, con cui si può affrontare qualsiasi tema”. Maggioni ha spiegato che al centro delle storie ci saranno sempre le persone e che saranno fondamentali nella costruzione di questo format la qualità televisiva, la cura dell’immagine, la ricerca e la sperimentazione del linguaggio.

Maggioni durante l’incontro con la stampa ha sottolineato il forte desiderio di tornare al suo lavoro dopo l’esperienza alla guida della Rai: “Non ho mai pensato di fare il presidente ma ho sempre voluto fare la giornalista: questa è una riconversione alla mia passione più profonda”. La giornalista a proposito dell’esperienza come presidente Rai ha affermato: “Mi porto molto di quell’esperienza, perché mi ha cambiata – ha detto – mi ha spinto a guardare la realtà in tutta la sua complessità: già mi interessava la complessità, l’ho capita ancora di più, ma volevo moltissimo tornare a quello che sto facendo ora”.

Stefano Coletta ha affermato: “Maggioni è un cavallo di razza nelle competenze, nella cifra televisiva e nella sua capacità di avere conoscenze che vanno oltre il nostro piccolo osservatorio italico”. Il desiderio del direttore di Rai1 è di portare sulla sua rete un programma di inchiesta, lontano dai soliti talk, un’informazione fatta con linguaggi contemporanei. A proposito delle polemiche sui costi del programma Coletta ha spiegato che “i costi sono in linea con i progetti di seconda serata”, e ha sottolineato che l’8% di share raggiunto con la seconda puntata di “Sette storie” è “un sintomo vitale”. “Mi piacerebbe si guardasse al coraggio di innovare: l’appuntamento crescerà” ha affermato il direttore di Rai1.

Infine, di fronte alla richiesta di un commento sulla presunta ‘gayzzazione’ di Rai1, Coletta ha precisato che “tutti i conduttori a cui si fa riferimento, anche in maniera dispregiativa per il loro orientamento sessuale, sono stati scelti dal precedente direttore di Rai1, Teresa De Santis”, invitando a valutare semmai le capacità e il livello culturale dei professionisti. Coletta ha poi concluso, lapidario: “Questa storia della gayzzazione di Rai1 vorrei fosse davvero lo specchio per dirci: ma che ci frega?”.