Cosa sta venendo fuori dal processo a Weinstein

Rivelazioni a New York

GEN 23, 2020 -

Roma, 23 gen. (askanews) – Entra nel vivo il processo a Harvey Weinstein due anni dopo lo scandalo che ne ha travolto la carriera. La rappresentante della procura di New York ha presentato nuove inquietanti rivelazioni: “Sette anni fa, prima di stuprare una aspirante attrice in un hotel di Manhattan, Weinstein si iniettò un farmaco ad azione rapida contro l’impotenza”. L’episodio sarebbe avvenuto dopo circa un mese che l’ex produttore, allora 61enne, frequentava la donna, conosciuta a una festa a Los Angeles.

Secondo la procuratrice Meghan Hast, secondo cui l’ex capo di Miramax “diventava sempre più esigente e violento”, fino all’incidente del 18 maggio 2013 al Double Tree Hotel di Midtown quando “decise che voleva di più e se lo prese a forza”. Dopo lo stupro, disgustata e sotto shock, la donna corse in bagno e trovò nel cestino una siringa: l’involucro scartato era quello di un farmaco contro il deficit di erezione. Sono oltre 80 le donne che accusano Weinstein e la procura ha definito l’ex produttore “predatore sessuale e stupratore”. Gli avvocati di Weinstein hanno contrattaccato parlando delle “decine e decine e decine” di “affettuose email” scambiate con l’ex boss di Miramax con le “donne che verranno in aula ad accusarlo”.

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