Capossela tra le sardine e Segre: cultura antidoto a bestialità

La tappa a Roma dello show "Ballate per uomini e bestie"

DIC 9, 2019 -

Roma, 9 dic. (askanews) – Buio e fumo sul palco di una Sala Santa Cecilia stracolma dell’Auditorium Parco della musica di Roma, ha inizio lo spettacolo che evoca un Medioevo fantastico: “Ballate per uomini e bestie” con Vinicio Capossela che si traveste da lupo, porco, capro espiatorio, lumaca e altri animali per denunciare le storture della società odierna, vittima più o meno consapevole della “dittatura della semplificazione”, di “capitani fanatici dei porti chiusi” che prima o poi affogheranno in un mare di Nutella…

Ad inaugurare la scaletta è “Uro”, che apre anche il disco uscito a maggio “Ballate per uomini e bestie” che ha vinto la targa Tenco; seguono “Danza Macabra” e “La peste”, il brano dedicato a Tiziana Cantone, la donna che si è suicidata dopo la diffusione online di alcuni video intimi. “La morte è l’ultimo tabù della società del consumismo: danneggia la produzione”, afferma l’istrionico artista e cantastorie.

Vinicio si rivolge poi al pubblico di Roma, chiamandolo “figli della Lupa”, e invita i presenti a scegliere un “animale guida”: “Io ho trovato il mio – dice dopo l’esecuzione di ‘Loup Garou’ – è il lupo mannaro malinconico”. A fine serata indosserà anche l’elmo del centurione romano per il brano “Al Colosseo” (dall’album Ovunque proteggi, 2006).

Dopo “La tentazione di Sant’Antonio”, Vinicio indossa il copricapo di un maiale per eseguire “Il testamento del porco”, un animale che oggi “trionfa”, perché va tanto di moda “rimestare nel basso istinto, per una ricerca del consenso nutrita di ignoranza, che non fa grande onore al maiale”. Secondo Capossela “tutti questi personaggi che lavorano molto sulla bestialità avranno sempre per nemica la cultura, qualsiasi tipo di cultura”. Applausi.

Non sono mancati i suoi grandi successi, come “Con una rosa”, “Marajà”, “Suona Rosamunda”, “La Madonna delle Conchiglie” e nel bis l’esplosivo “Ballo di San Vito”, “Il paradiso dei calzini”, una commovente “Ovunque Proteggi”. Ma è prima di “Pryntyl”, quando si parla di sirene, che il cantautore nato ad Hannover il 14 dicembre di 54 anni fa cita le “sardine”, mentre poco dopo esprimerà solidarietà a Liliana Segre.

“La ballata del carcere di Reading” viene dedicata a Stefano Cucchi, “I musicanti di Brema” invece ai “superflui”, agli “esuberati” di oggi. “La gente non sa più a che santo votarsi… E vota male”, dice infine Vinicio vestito da “Sante Nicola”.

Uno spettacolo durato oltre due ore e mezza e che tra le nuove creature e i personaggi dei suoi vecchi successi fa riflettere sul presente e sulle malattie del nostro tempo. Tra le possibili cure: la meraviglia, come meravigliosa è la musica.

Stasera 9 dicembre le “Ballate per uomini e bestie” fanno tappa al Teatro Morlacchi di Perugia, il 15 dicembre alla Fenice di Venezia, il 27 e 28 dicembre Vinicio Capossela sarà in concerto al Circolo Fuoriorario Taneto di Gattatico (Reggio Emilia) e il 31 festeggerà il capodanno a Cagliari (Piazza Yenne).

Ad accompagnare Capossela sul palco: Alessandro Asso Stefana (chitarre), Niccolò Fornabaio (batteria), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Raffaele Tiseo (violino) e Giovannangelo De Gennaro (viella e aulofoni).